Vorremmo in un primo tempo raccogliere le firme d'intellettuali e universitari europei riconosciuto a livello internazionale, poi renderla pubblica cercando di pubblicarla su giornali italiani e francesi per fare appello a tutti i cittadini che si sentono coinvolti a firmarla on line su
Internet.
Siamo studenti, dottorandi e ricercatori e vogliamo affermare la nostra solidarietà con i movimenti sociali dell'istruzione che lottano attualmente contre la privatizzazione dei servizi pubblici, dell'istruzione e della ricerca in Europa. Convinti che questa crisi dell'università non è che uno degli effetti delle politiche neoliberali legate a scelte politiche internazionali, decidiamo di riprendere lo slogan delle assemblee italiane : "Non pagheremo noi la vostra crisi !"
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è lo slogan che da ormai più di un mese riecheggia in tutta Italia. L'onda di protesta dilaga e più di 300 000 manifestanti il 14 novembre hanno ripreso questo slogan che si rivolge, al di là delle frontiere a tutti i nostri dirigenti. Sono
migliaia di studenti, d'insegnanti e genitori che riflettono e agiscono collettivamente per un altro sistema educativo. Hanno lanciato l'appello per uno sciopero generale il 12 dicembre.
« Non pagheremo noi la vostra crisi ! » è il nostro grido di rivolta.
È il grido di coloro che in Italia, Francia, Germania, Spagna rifiutano la mercificazione dell'istruzione e rifiutano di vedere il loro futuro e quello dei loro figlio sacrificato dalla distruzione del servizio pubblico, sola ricchezza di chi non ha niente.
È il grido dei lavoratori, che rifiutano i licenziamenti di massa e le delocalizzazioni e che lottano ogni giorno per preservare i loro diritti minacciati dalla legge dei profitti. È il grido di rivolta di coloro che, con salari e protezioni sociali amputate, si sono indebitati e pagano quotidianamente, nella miseria e nella precarietà le scelte egoiste dei nostri dirigenti politici ed economici.
È il grido dei migranti, vittime del razzismo istituzionalizzato, che rifiutano di essere criminalizzati solo perché cercano, nelle nostre metropoli occidentali, una vita migliore.
È il grido di tutti coloro che rifiutano che i loro diritti siano sottomessi alla ragione del più forte capitalista.
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è l'avvertimento di coloro che da dicembre 1995, dalle fabbriche occupate ai sobborghi, rivendicano l'uguaglianza e il rispetto in Francia, che dal 2003 si mobilitano in Germania contro la disoccupazione e l'esclusione... è l'avvertimento che
oggi in Italia, in Spagna, in Germania rimbomba nelle orecchie dei potenti.
« Non pagheremo noi la vostra crisi » è anche un altro modo di dire che non vogliamo più vivere in questa società che ci vuole sacrificare sull'altare dei profitti. È il nostro modo di porre la questione dell'uguaglianza reale dei diritti di tutti, uomini e donne, nazionali e immigrati, lavoratori e disoccupati, cittadini e contadini...
È infine il grido di futuro di tutta una generazione che si alza e decide di combattere a livello internazionale un sistema economico che fa oggi prova del suo fallimento. Questi uomini e queste donne non vogliono sottomettersi alle leggi del mercato, ma accettano la sfida della globalizzazione per apportare la loro risposta globale.
Sì, un altro mondo è possibile e noi l'inventeremo, perché è ormai una necessità !
Con questa petizione, lanciamo un appello alla solidarietà internazionale con gli studenti e lavoratori italiani in lotta contro il decreto Gelmini e la legge 133.
Un appello alla solidarietà europea e mondiale contro la distruzione dei servizi pubblici dell'istruzione, bersaglio simbolico delle politiche neoliberali que vogliono sostituire nelle nostre teste la logica dell'uguaglianza e della solidarietà con la logica del mercato. Affermiamo
anche noi ai dirigenti mondiali che siamo pronti a tutto per non pagare le conseguenze delle loro politiche irresponsabili e nefaste. Lanciamo un appello all'organizzazione della solidarietà internazionale preparandoci a manifestare la nostra solidarietà con il movimento italiano il prossimo 12 dicembre costruendo dei ponti al di là delle frontiere per costruire un vero e proprio movimento sociale europeo.
No, non pagheremo noi la vostra crisi !
Questa è un'iniziativa di studenti e ricercatori italiani e francesi attivi nel movimento (sindacalisti o membri delle assemblee autonome contro la legge 133), e vuole in un primo tempo affermare la solidarietà con gli attuali movimenti europei per organizzare poi sul lungo termine una collaborazione internazionale per la difesa dei servizi pubblici dell'istruzione cercando di organizzare un incontro internazionale nei prossimi mesi.
http://www.sud-etudiant.org/article
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