''Dietro i cortei di questi giorni c'e' l'estrema sinistra e i centri sociali''. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, a fianco della Ministra dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, ormai santificata come “Beata ignoranza”, spiega le proteste studentesche di questi giorni: una regia orchestrata ad hoc da parte di una certa sinistra che, dopo aver perso le elezioni crede di poter fare opposizione strumentalizzando dei poveri studenti sprovveduti.
Lamentando, poi, come i media stiano raccontando questa vicenda, Berlusconi aggiunge: ''La realta' di questi giorni e' quella di aule piene di ragazzi che intendono studiare e i manifestanti che sono organizzati dall'estrema sinistra. Molto spesso, come a Milano, dai centri sociali''.
Anche la Ministra si mostra decisa: il decreto passerà così com’è, dopo quello relativo alla scuola si metterà mano a quello dell’università. Vanno fermati gli sprechi e migliorata la qualità dell’insegnamento universitario. A suo avviso le proteste di questi giorni rappresentano la violenza e l’imposizione di pochi sui molti studenti che vorrebbero svolgere correttamente le lezioni.
E, certo questa non è una novità: da che mondo è mondo, mentre c’è qualcuno che protesta qualcun altro si tira indietro e continua a fare la vita di ogni giorno, succedeva e succede nelle fabbriche, succedeva e succede nelle scuole.
Tuttavia i dati dicono ben altro: le proteste si estendono a macchia d’olio dal Nord al Sud della penisola, dalle scuole primarie alle università, coinvolgendo indistintamente studenti e docenti.
L’università, protagonista delle proteste di questi giorni si scaglia contro l'ex Dl 112/2008, CAP. V (attuale legge 133/2008) duramente contestata anche dalla CRUI (Conferenza dei rettori delle Università italiane) che già si era espressa in tal senso con la mozione votata all’unanimità il 24 luglio 2008 e in cui si legge: “L’Assemblea della CRUI, riunita il 24 luglio 2008, presa visione della versione del decreto legge 112/2008 predisposto dal Governo e appena votato dalla Camera dei Deputati, ribadisce la valutazione fortemente negativa già espressa lo scorso 3 luglio sul significato complessivo del provvedimento e in particolare sui tagli progressivi del FFO collegati alla limitazione del turn over e al riassorbimento delle risorse derivanti dalle cessazioni dal servizio. Valutazione che ha trovato ampio riscontro nelle numerose prese di posizione, istituzionali e spontanee, del mondo universitario. Il Paese deve sapere che con tale misura, se mantenuta e non modificata, si determinerà una condizione finanziaria del tutto incontrollabile e ingestibile, con effetti dirompenti per gli atenei. Si renderà sempre più difficile l’ingresso nei ruoli di giovani di valore; peggiorerà il livello di funzionalità delle Università, anche come conseguenza dell’ulteriore mortificazione delle condizioni retributive del personale tecnico e amministrativo; diventerà sempre più difficile se non impossibile reggere alla concorrenza/collaborazione in atto a livello internazionale; si annullerà di fatto il fondamento stesso dell’autonomia universitaria, come definita negli anni ‘90, basata sulla gestione responsabile dei budget.”
Dunque, a poco valgono le accuse lanciate contro gli studenti rei di occupazioni e “violenze” se anche il corpo docente è sceso in piazza decidendo addirittura di svolgere le lezioni all’aperto, come successo davanti a Montecitorio.
E che non si tratti dei soliti centri sociali strumentalizzati dalla sinistra ci pensa Forza Nuova a smentirlo. 'E' preciso diritto degli studenti manifestare la loro opposizione dato che questo provvedimento riguarda il loro futuro, e non quello della Gelmini o di Berlusconi. Il Governo fa orecchie di mercante, non accetta che la totalita' degli operatori scolastici e degli studenti sia in disaccordo, e si comporta in maniera anti democratica facendo leva su minacce di repressione. Noi siamo al fianco degli studenti, e saremo con loro nel caso l'esecutivo li aggredisse'. Precisa Paolo Caratossidis, coordinatore nazionale di Forza Nuova, che, tutto è tranne che di sinistra. Come a dire che la protesta è davvero trasversale e senza colore politico.
In controtendenza ed in risposta a quanto annunciato stamani dal Premier nella conferenza stampa frettolosamente comunicata nella serata di ieri “ come azione d’urgenza” : “…convochero' oggi il ministro dell'Interno e daro' a lui istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine… per non far occupare scuole e università”.
Una minaccia che ha sollevato la reazione di buona parte del mondo politico e del mondo sindacale: tutti concordi nel dire che una minaccia simile è inammissibile.
Ma di fronte a chi dice: “Io non retrocederò di un centimetro!”, c’è davvero poco di inammissibile, o di non attuabile, tenendo presente che durante il precedente Governo Berlusconi, nel 2001, i manganelli vennero pesantemente utilizzati proprio per reprimere le proteste.
C’è solo da aspettare dunque. Da aspettare i chiarimenti che la Ministra Gelmini dovrà fornire oggi pomeriggio in Parlamento, in merito alle dichiarazioni odierne del Premier. Da aspettare, e capire se realmente il Governo deciderà di usare le maniere forti, oppure sceglierà il dialogo.
Perché, qualora venisse scelta la prima opzione, i manganelli, ci chiediamo, verranno usati anche contro genitori e docenti, o verrà fatta una selezione preliminare?
Poker Patrol
4 anni fa
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